Seleziona una pagina

123,5 milioni di euro per consentire ai Comuni fino a 30.000 abitanti di partecipare ai bandi del FSC e del PNRR

È stato approvato dal Consiglio dei Ministri di oggi il DL Infrastrutture, che contiene norme urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale.

Si tratta di un testo che i Ministeri stanno scrivendo da molte settimane e che ha faticato a trovare una stesura definitiva. Il provvedimento contiene un pacchetto di proposte avanzate dal Ministero per il Sud.

Una di queste punta al rilancio della progettazione territoriale in vista dell’avvio del ciclo di programmazione 2021/2027 dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione (FSC) e della partecipazione ai bandi attuativi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Si prevede l’istituzione di un ‘Fondo concorsi progettazione e idee per la coesione territoriale’, gestito dall’Agenzia per la coesione territoriale, finalizzato a rilanciare e accelerare il processo di progettazione nei Comuni fino a 30.000 abitanti delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia nonché in quelli ricompresi nelle aree interne.

La dotazione del Fondo sarà pari a 123,5 milioni di euro (12.351.518 euro per il 2021 e 111.163.658 euro per il 2022, a valere sul FSC ex articolo 1, comma 177, della Legge 178/2020). L’assegnazione delle risorse ai singoli enti sarà fatta sulla base delle classi demografiche: fino a 5.000 euro per i progetti dei Comuni fino a 3mila abitanti e fino a 10.000 euro per quelli fino a 30mila abitanti. Una quota del 5% è riservata come meccanismo premiale per i concorsi indetti da unioni di Comuni.

Le risorse saranno impegnate dopo l’acquisizione di proposte progettuali attraverso concorsi di progettazione, secondo le procedure di evidenza pubblica di cui al Capo IV, Titolo VI del Codice Appalti.

Per essere finanziate, le proposte progettuali dovranno essere coerenti o complementari rispetto agli obiettivi del PNRR e utili a realizzare almeno uno dei seguenti obiettivi: la transizione verde dell’economia locale, la trasformazione digitale dei servizi, la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, che assicuri lo sviluppo armonico dei territori, anche dal punto di vista infrastrutturale, la coesione economica, l’occupazione, la produttività, la competitività, la ricerca, l’innovazione sociale, la cura della salute e la resilienza economica, sociale e istituzionale a livello locale, il miglioramento dei servizi per l’infanzia e di quelli tesi a fornire occasione di crescita professionale ai giovani.

Inoltre – secondo la bozza -, le proposte dovranno privilegiare la vocazione dei territori, individuare soluzioni compatibili con gli strumenti urbanistici regolatori generali o devono comunque essere agevolmente e celermente realizzabili, anche con modeste varianti, e comportare soluzioni a basso impatto ambientale, di recupero e valorizzazione del patrimonio esistente, di contrasto all’abusivismo, in ogni caso limitando il consumo di suolo.

L’Agenzia per la coesione territoriale, in collaborazione con l’ANAC, predisporrà un bando tipo da utilizzare per i concorsi.

Per lo sviluppo dei progetti di lavori, l’ente beneficiario, ove non si avvalga di procedure di appalto integrato, affida al vincitore la realizzazione dei successivi livelli di progettazione, con procedura negoziata senza bando, sempre che il soggetto sia in possesso dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica previsti nel bando in rapporto ai livelli progettuali da sviluppare.

Le proposte progettuali selezionate – si legge ancora nella bozza – sono acquisite in proprietà dagli enti beneficiari e possono essere poste a base di successive procedure strumentali alla loro concreta realizzazione o utilizzate per la partecipazione degli enti beneficiari ad avvisi o altre procedure di evidenza pubblica attivate da altre amministrazioni nazionali o comunitarie.

Si propone che l’ente beneficiario, per garantire la qualità della progettazione e della realizzazione dell’intervento, possa avvalersi della Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici dell’Agenzia del Demanio.

Le proposte progettuali acquisite dagli enti beneficiari saranno considerate direttamente candidabili alla selezione delle operazioni previste dai programmi operativi regionali e nazionali di gestione del Fondi strutturali e dai Piani di sviluppo e coesione finanziati dal FSC, nell’ambito del ciclo di programmazione 2021/2027, sempre che siano coerenti con gli assi prioritari, le priorità d’investimento e gli obiettivi specifici di riferimento fissati dai programmi e dai piani predetti.

In caso di necessità di risorse professionali non disponibili nelle proprie dotazioni organiche, l’Agenzia potrà reclutarle mediante contratti di collaborazione professionale, con oneri a carico del Fondo, nei limiti del 4% dell’ammontare dell’intero Fondo.

Infine, tutte le informazioni dell’iniziativa, anche ai fini del controllo e del monitoraggio sociale dei processi di ideazione, progettazione e realizzazione degli interventi, saranno raccolte e rese immediatamente accessibili nel portale istituzionale Opencoesione.

fonte: edilportale.com

Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Cliccando su accetto ne consentirai l'utilizzo. La mancata attivazione potrebbe compromettere la visualizzazione di alcune parti del sito. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi